Nel 2020, in Italia, contrariaramente ad ogni aspettativa, i prezzi delle abitazioni hanno registrato un aumento del 2,6% rispetto al 2019. Più precisamente l’indice dei prezzi ha registrato un aumento nel primo e nel secondo trimestre rispettivamente dello 0,9% e del 3%. Solo nel terzo trimestre si è verificato un brusco calo del 2,5% per poi rialzarsi leggermente nel quarto trimestre per un valore pari allo 0,3%.
Tuttavia, è molto importante evidenziare che la media dei prezzi delle case in Italia non è aumentata per via di un aumento della domanda ma semplicemente a causa di un boom di richieste di appartamenti situati nelle città, i quali sono ben più costosi rispetto agli appartamenti di provincia.
A trainare il mercato sono stati il Nord-Ovest, dove i prezzi sono cresciuti di oltre il 5% in 12 mesi, e il Nord-Est che ha registrato un aumento del 2,3%. Oscillazioni positive ma vicine allo zero si sono registrate nel Centro (+0,7%) e nelle isole (+0,2%), mentre al Sud il costo del mattone è sceso dello 0,4%. Ciò che stupisce è il divario che si è venuto a creare fra piccoli e grandi centri: le città con oltre 250mila abitanti hanno resistito meglio all’emergenza sanitaria, almeno fino all’ultimo trimestre del 2020, e hanno visto crescere i prezzi dello 0,9%; mentre i centri con meno di 250mila abitanti hanno concluso l’anno con un calo dello 0,2%.
Il capoluogo di regione che ha superato in modo più brillante il 2020 è Milano, che con una richiesta media di oltre 3.700 euro al mq segna un aumento del 9,2%. Bene anche Roma e Bologna, che registrano una crescita meno eclatante ma comunque positiva (rispettivamente +1,5% e +2,5%), mentre la città più cara d’Italia, Firenze, chiude in leggera sofferenza con un calo dello 0,8%.