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LA RICERCA DEL BUSINESS HERO: Marco Veronese

Marco Veronese Interview

Per la nostra ricerca del business hero, questa volta abbiamo intervistato Marco Veronese, artista italiano di fama mondiale che lavora da anni in Ungheria. Abbiamo affrontato i temi di Etica, Sostenibilità concentrandoci maggiormente sul tema della Creatività, fondamento di vita di Veronese. 

In questa serie, abbiamo già avuto il piacere di intervistare Giacomo Pedranzini, fondatore di Kometa 99 e HonestFood, vincitore del premio Atlas Award 2023Marco Veronese, artista e creatore della statua premio di Atlas Award, Gabor Nemes, co-fondatore e CEO di Good People Everywhere, Michele Orzan, Presidente di EuChamGabor Marton, peak-performance coach che lavora nel settore finanziario e commerciale, Alessandro Farina, fondatore di ITL GroupOmar Balducci, manager di Lucart Kft, Luigino Bottega, coach e autore di “IO – come vincere la partita della vita”,  Mandy Fertetics,  amministratrice delegata di Alternate Consulting Hungary e Andrea Szabò è la direttrice Fundraising e marketing della Fondazione Bàtor Tábor.

1. Per favore, si presenti

Mi chiamo Marco Veronese. Sono un artista phygital italiano che vive a Budapest da ormai 7 anni. Essere phygital artist significa usare strumenti tecnologici per creare opere d’arte fisiche.

Creo anche installazioni; sono co-fondatore di Cracking Art, un gruppo nato in Italia esattamente 30 anni fa. Le installazioni consistono in animali fatti di plastica riciclabile per sensibilizzare le persone a come usare la plastica per salvaguardare il pianeta. Può sembrare un controsenso perché la plastica viene percepita come pericolosa, ma non è pericolosa in sé, è pericolosa perché la usiamo in modo sbagliato. Ci proponiamo di insegnare alle persone come essere consapevoli degli strumenti che abbiamo per usarli in modo migliore.

2. Cominciamo con un facile gioco di associazione di parole. cosa le viene in mente quando dico “business”? E cosa le viene in mente quando dico “eroe”?

Io non sono un businessman perché sono un artista e quindi non posso dire di pensare all’arte come un business. Spero però di essere un eroe.

Si può studiare tanto ma si può anche diventare un artista senza studiare quindi per me, essere artista è qualcosa che ha a che fare con la nostra anima; è un modo per un essere umano di esprimersi.

Basti infatti pensare che è qualcosa che è nato nelle caverne quindi, un’esperienza dell’essere umano preistorico, che ovviamente non era laureato in una scuola d’arte. 

Naturalmente in quel momento l’arte significava iniziare un nuovo linguaggio, un linguaggio attraverso i simboli perché il simbolo contiene tutte le informazioni possibili.

Se io disegnassi un elefante adesso e lo mostrassi a un bambino in Australia o ad un adulto in Cina, entrambi riconoscono un elefante. Ma dire “elefante”  a qualcuno che non capisce la lingua, risulta solo una parola incomprensibile.

L’essere umano ha iniziato a comunicare in un linguaggio non verbale che è più profondo e più forte come la musica e non importa se conosci la musica o no, quando senti qualcosa lo senti nello stomaco lo senti nell’anima: ecco perché l’arte per me non è un business.

Io vivo per l’arte, e vivo grazie alla vendita delle mie opere d’arte. Ma il livello della creazione quando si parla di arte è diverso. 

Comunicare qualcosa che è importante non solo per l’artista ma anche per gli altri, per l’osservatore stesso.

L’artista è solo uno strumento e noi siamo come un’antenna: dobbiamo trasformare le vibrazioni, l’energia e le sensazioni che arrivano dall’universo e trasformarle in qualcosa che sia riconoscibile anche dagli altri, dagli spettatori.. 

E cos’è un eroe ? è chi può cambiare la vita dell’altro. è facile lavorare per noi stessi, per migliorare noi stessi ma è molto importante il passaggio in cui realizzi che quello che stai facendo per te stesso non è abbastanza. Perché non siamo qui solo per andare dal punto A al punto B, dalla nascita alla morte, ma siamo qui per dare un significato alla nostra singola vita, per trovare un modo di aiutare le persone e aiutare l’umanità.

 Non importa se aiutiamo un piccolo gruppo di persone su tutto il mondo, ma è importante capire che dobbiamo iniziare un passo dopo l’altro questo processo.

3. Ora, uniamo le due parole… cosa pensa che sia un business hero?

Il Business hero è colui che ha la fortuna di combinare la propria attività con qualcosa che può essere utile non solo per se stesso, ma anche per la comunità, che può essere costituita da una sola persona o dall’intera umanitá.

Quindi dalla combinazione di queste due parole (che sembrano molto diverse), se si riesce a metterle insieme, si può creare una bomba d’amore

4. Ogni eroe affronta un percorso, quando ha sentito la sua chiamata e come è iniziato il suo percorso?

Il mio percorso è iniziato quando ero un bambino, in modo inconsapevole.

Ho compreso tutto il mio percorso qualche anno fa, quasi 10 anni fa, perché ho iniziato a collegare il punto della mia vita con la storia di altre persone che ho incontrato nel mio viaggio attraverso la vita.

Il vero inizio è stato quando avevo dieci anni, quando una volta per la mia festa di compleanno, un amico di famiglia mi regalò un libro intitolato Dal Rinascimento al Manierismo e io iniziai ad essere affascinato dalla scultura, dalla pittura dei grandi maestri del passato e iniziai a capire e anche a cercare di copiarne le opere, -era impossibile ovviamente-.

Anni, decenni dopo ho capito che quel libro mi ha dato l’opportunità di scoprire ciò che volevo, ciò che era già in me stesso, nascosto nella parte interiore di me stesso, della mia coscienza. 

Il modo di trasformare le idee e i sentimenti in qualcosa che possa essere visibile da altri: questo è il modo in cui unisco il mio lato eroico a qualcosa che mi da gioia.

Ma questo è un bisogno anche degli altri, quindi questo è stato il punto di partenza. 

Alla fine l’arte era giá nella mia anima.

L’artista a scuola può imparare a disegnare,a scolpire,a parlare di storia ma se non ha l’anima, il fuoco, non può essere un artista. Io avevo il fuoco in modo inconsapevole, non ho mai deciso di diventare un artista. Forse sono stato scelto dall’universo.

5. Quali ostacoli ha incontrato durante il suo viaggio?

Tutti. Ogni tipo di ostacolo.

Sapete, è stato molto difficile decidere di iniziare questo viaggio come artista perché non avevo le basi, non avevo studiato arte nella mia vita.

Ho iniziato come fotografo e ho lasciato la scuola a diciotto anni prima di diplomarmi, -quindi immaginate la mia famiglia quanto fosse felice-. Ma questo era il mio fuoco, il mio sogno. 

Ho voluto seguire il mio sogno, perché se non cerchiamo di trasformare i nostri sogni in qualcosa di reale, perché siamo qui? Perché stiamo vivendo? Qual è lo scopo della vita? Qual è se non è quello di portare i nostri sogni nella realtà?

Quindi sì, tornando alla domanda, gli ostacoli sono molti, perché devi prima di tutto capire di cosa hai veramente bisogno e cosa vuoi veramente mostrare agli altri, poi devi essere accettato dagli altri, quindi devi entrare nel sistema, nel sistema dell’arte. Questo è molto difficile perché stai vendendo te stesso; sai che quello che stai facendo è la parte della tua anima, la tua esperienza di essere umano, e devi venderla per parlare di questo anche alle persone a cui non gliene importa nulla, della tua estetica, della tua armonia, dei tuoi messaggi o di qualsiasi altra cosa.

Quindi quello dell’artista è un modo di vivere molto forte e difficile, ecco perché molti artisti nella loro vita si sono suicidati, sono rimasti senza casa… ma non se ne sono preoccupati, perché essere un artista non è fare un lavoro, non è fare un business, è qualcos’altro

6. Ha trovato un mentore o un leader ispiratore che l’abbia aiutata ad andare avanti?

Sì, molti. Quando penso a questo, mi ritengo molto fortunato, perché rivedendo la mia vita e collegando tutti i punti, ho avuto molti mentori, uno è anche davanti a me adesso (Luigino Bottega). Ci sono state anche persone che in modo inconsapevole mi hanno dato l’opportunità di credere nei miei sogni e di superare gli ostacoli, i problemi e i momenti di tristezza della mia vita, e mi hanno dato la speranza di essere quello che sono adesso. 

Quindi tutti noi siamo solo la somma delle singole esperienze e di tutte le persone che abbiamo incontrato nella nostra vita, nel male e nel bene. 

Quindi dobbiamo solo pensare che la vita è una grande opportunità, è l’opportunità per l’anima di capire altre anime, di incontrare altre anime e insieme creare un posto migliore in cui vivere. 

É una frase apparentemente banale e Naif, ma é la realtá.

Noi siamo solo una parte del mosaico, senza un pezzo il mosaico non è completo. Ma se siamo insieme e ci aiutiamo l’un l’altro, creiamo il mosaico della coscienza. Tutto può essere completamente diverso. Quando si parla di eroe si pensa a un essere umano che ha cambiato il mondo, ma quest’uomo, quegli uomini in passato non sapevano di essere un “eroe”. Possiamo fare alcuni nomi: Gesù, Maometto, Buddha, Gandhi, Martin Luther King, seguivano soltanto i loro sogni, seguivano i loro sentimenti, la loro anima, quindi tutti possono essere eroi. 

Forse ora non lo sappiamo, ma ora possiamo fare qualcosa che sarà importante per il futuro, come l’effetto farfalla: un battito d’ala di farfalla in Amazzonia può creare un tornado in Texas.

Assolutamente sì, e quello che sto facendo ora forse tra un decennio o un secolo creerà qualcos’altro, quindi è molto importante.Tutti noi possiamo essere eroi, basta pensare in modo diverso e crederci. 

7. Quali lezioni importanti ha imparato e qual è il suo contributo alla società?

La lezione più importante l’ho imparata a 50 anni, ora ne ho 61.

Quando vivevo in Italia (con un bell’appartamento, la macchina, la moto, una bella storia d’amore), mi è successo qualcosa e mi sono innamorato di una ragazza turca, così ho deciso di trasferirmi in Turchia, ma non potevo portare con me il mio appartamento, la mia macchina, la mia moto, o qualsiasi altra cosa, era impossibile. Avevo un furgone molto piccolo a quei tempi: 2 metri cubi di spazio, e potete immaginare, non ci stava niente. 

Così in quel momento ho capito cosa era veramente importante per la mia vita, e ciò che era importante occupava soltanto lo spazio di quel piccolo furgone. 

In quel momento è stato un grande cambiamento perché ho capito che tutto ciò che abbiamo nella nostra vita, ciò che compriamo, ci dà una felicità temporanea, è solo un altro anello della catena -che può essere anche d’oro, che può essere anche molto lunga-, ma se decidi di correre ci sará un momento in cui la catena ti bloccherá.. 

Quindi, più siamo portati a dipendere dagli oggetti che compriamo, che ci circondano, e più siamo schiavi. 

Quindi ho capito che la libertà non ha prezzo. 

Quando sei in grado di aprire un bagaglio, mettere a posto le tue cose minime e andare da qualche altra parte, questa è la cosa più importante che possiamo fare come essere umani, e non solo in termini materialistici,  ma anche mentali, quando riusciamo a ripulire il nostro cervello dalle molte sovrastrutture che ci creiamo: da quelle della società, della famiglia, della scuola o qualsiasi altra cosa. In questo modo possiamo dare libertà ai nostri sogni e al nostro pensiero

Dobbiamo pulire la nostra anima, dobbiamo pulire la parte interiore di noi stessi. Questo è l’unico modo per capire cosa siamo cosa stiamo facendo qui e qual è il nostro scopo nella vita. 

8. Atlas World è alla ricerca di eroi del business con un approccio etico, sostenibile e creativo: Le viene in mente qualcuno che incarna queste qualità?

Io sono in questo ufficio e quindi penso che non ci sia soltanto una sola persona che possa essere l’eroe di Atlas World.

Questo progetto è nato qui, in ITL Group, l’azienda guidata da Alessandro Farina e dai suoi collaboratori come Luigino e come te, Irene. 

Questo è il luogo dove l’eroe inizia a diffondere i propri sogni. Le idee sono nate qui perché queste persone che lavorano qui hanno questa mentalità; sanno che è molto importante creare un momento importante di condivisione della coscienza per condividere quelle tre parole chiave che sono molto molto importanti: Etica, Sostenibilità e Creatività. Il mondo può essere cambiato dai singoli, partendo da questo tavolo, da questo ufficio, da queste persone.

9. Si considera un business hero?

Faccio del mio meglio. Faccio del mio meglio perché è per questo che sono qui, in questo corpo, in questo momento. 

Solo attraverso il mio cuore, per dare un messaggio alle persone affinché cerchino di svegliare la loro coscienza, perché prima di tutto sveglio me stesso e poiché sono solo uno strumento dell’universo per l’universo, devo cercare di svegliare gli altri. 

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